giovedì 31 gennaio 2008

janna se n'è andata e non ritorna più...e il treno delle 7.30 senza lei...

la nostra collega jannainna, detta janna perchè più facile da chiamare, è partita qualche gg fa.
ci è venuta a salutare e si è anche commossa... ha fatto commuovere anche me e fiore.
è stata un'ottima compagna di lavoro, un architetto che diventerà qualcuno un giorno perchè è veramente in gamba. un talento vero, di quelli rari che lavora in un silenzio professionalissimo. la Janna ha tirato fuori delle visualizzazioni da far invidia all'architetto più affermato.
grande janna, continua così e dopo la tua mail in cui mi hai raccontato del tuo arrivo a Curitiba son scoppiata a ridere per un'ora!
se ti verremo a trovare??? CONTACIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!!!!!

martedì 29 gennaio 2008

pollo magro

sull'ultimo numero di Kult c'era questa opera di un'artista napoletano di cui però ora non ricordo il nome... mi impegno a cercaarlo e ve lo posterò. intanto volevo dirvi che trovo questa opera geniale...un pollo sul vibromassaggiatore ... hehehhhehee
fantastico!

lunedì 28 gennaio 2008

ciao ragazzi sto postando tutte le foto della festa sul mio flickr...

www.flickr.com/photos/rosyre

sabato 26 gennaio 2008

festaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

IEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!
questa la prewiev della mia festa...
appena ho un attimo in più di tempo ve le posto tutte ok???:)

venerdì 25 gennaio 2008

30 anni e non sentirli!


oggi compio la veneranda età di 30 anni.
la foto che vedete di lato, scattata a londra in un negozio di cappelli, cuffiette, foulard ed accessori vari, mi è servita per fare l'invito alla mia festa di stasera, insomma su questi 30 anni ci sto giocando... non mi resta altro da fare:)
e quindi il titolo della foto, nonchè del mio invito alla festa è :
30 ANNI E... NON SENTIRLI!

martedì 22 gennaio 2008

el brigadeiro!




ragazzi oggi la nostra collega brasiliana jannainna ci ha portato un dolce tipico brasiliano : el brigadeiro!!!!!!!!!!!!!!!! buonissimissimooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!



si chiama Brigadeiro ed così cioccolatoso da farti svenire alla sola vista...



purtroppo non sono stata così rapida da fotografarlo intero... ma vorrà dire che vi accontenterete delle briciole.... :-))))



sabato 19 gennaio 2008

senza tempo

ciao a tutti..
è un pò che non posto ma in questi giorni ho avuto tre miliardi di cose da fare per cui ho trascurato un pò il mio blog ma non tornerò presto appena ho 5 minuti liberi:)
rr

mercoledì 16 gennaio 2008

mari come back home with a present for me! :-)



MARI COME BACK HOME!

marilù, quella dei precendeti post dal titolo "Marimortacci tua" è tornata at home. così ho potuto vederla per un aperitvo tra friends at friends, e tra un cocktail e l'altro mi ha dato i suoi regali spontanei (per niente da me sollecitati:-) vero mari? ) oltre alla candela e alla candy really delicious, mi ha riportato proprio quello che gli avevo cihesto, ovvero questo portachiave magnifico!

Mari lo volevo proprio così, ferroso, dorato, colorato, simbolico, brillantoso, compatto, e col particolare fantastico: il tranvetto in basso si muove! e già, va avanti e indietro... è fantastico!:)

grazie mariiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

sabato 12 gennaio 2008

e invece Blake mi ha letto nella mente!


"Non esprimere l'amore"


Non esprimere l'amore,

Quello vero è sempre ascoso;

È uno spirito che si muove

Silenzioso, misterioso.
Dichiarai il mio grande amore

Il mio cuore le si aprì;

Con paure orrende, fredda,

Ah, tremando, lei fuggì.
Come fu da me lontana

Un viandante l'accostò,

Silenzioso, misterioso:

Sospirò e la conquistò.

stamattina mi va Byron.


E' l'ora!


È l'ora in cui s'ode tra i rami

La nota acuta dell'usignolo;

È l'ora in cui i voti degli amanti

Sembrano dolci in ogni parola sussurrata

E i venti miti e le acque vicine

Sono musica all'orecchio solitario.

Lieve rugiada ha bagnato ogni fiore

E in cielo sono spuntate le stelle

E c'è sull'onda un azzurro più profondo

E nei Cieli quella tenebra chiara,

Dolcemente oscura e oscuramente pura,

Che segue al declino del giorno mentre

Sotto la luna il crepuscolo si perde.

giovedì 10 gennaio 2008

shadow of the day

la mia canzone del momento

"Shadow Of The Day"

I close both locks below the window
I close both blinds and turn away
Sometimes solutions aren't so simple
Sometimes good bye's the only way
[Chorus]And the sun will set for you
The sun will set for you
And the shadow of the day
Will embrace the world in grey
And the sun will set for you [End Chorus]

In cards and flowers on your window
Your friends all plead for you to stay
Sometimes beginnings aren't so simple
Sometimes good bye's the only way
[Chorus]And the sun will set for you
The sun will set for you
And the shadow of the day
Will embrace the world in grey
And the sun will set for you
And the shadow of the day
Will embrace the world in grey
And the sun will set for you
And the shadow of the day
Will embrace the world in grey
And the sun will set for you[End Chorus]

sarkò


ma che tipo è sto sarkozy???

dottor stranamore


il dottor Stranamore... e non dico altro!:-) le amanti di Grey's Anatomy so che apprezzeranno questo mio post.
vorrei essere operata da un chirurgo così, ma il SSN ne fornirà di così belli?

mercoledì 9 gennaio 2008

post per Marilù


questo post è per Mari.

tu lo sai che il viaggio che stai concludendo lo rifaremo insieme questa estate vero? non lo sapevi? bè ora lo sai!;-)

e lo sai perchè? perchè faremo le Thelma e Louise all'italiana, ovviamente io sarò thelma perchè è lei che rimorchia quel gran pezzo di figliuolo di Brad... e tutti sanno che un pò di Brad al giorno toglie il medico di torno!;-)
ok, vado a lavorare ehehheeheh
baci
rr



goodmorning roma e provincia



buongiorno a tutti,

stamattina mi sono alzata di medio-buon umore.

ho acceso il mio note book e sono subito andata su deezer.com, un portale di musica niente male, è come se fosse la tua playlist on line. il mio collega (faccia di c... ) Andrea me lo ha fatto conoscere. devo dire che è la cosa migliore che ha fatto da quando è in K... hihihihi scherzo andrea, sto scherzando ;-)

buona giornata a tutti.

castorosy.

martedì 8 gennaio 2008

MARImortacci tua!

nuovo post di mari... marimortacci sua!;-)



eccomi di nuovo, mille auguri di Happy new year a chi non ho avuto modo disentire!che fico ricevere le vostre email di risposta, vi ho sentito vicini, e'statoimportantissimo per me! sto per tornare (purtroppo...) ma prima di essere fisicamente di nuovo inItalia volevo mandarvi da qua la seconda parte del viaggio. come sopra, seavete voglia di darci un'occhiata...vi mando un bacio grandissimo ci sentiamo dal 10 in poikissmarilu'Scottsdale, Phoenix. MERRY XMASNatale in Arizona… decisamente un’esperienza diversa. Abituata al freddo,alla pioggia, alla neve di Avezzano, il calore e la semplicita’ del desertomi confondono. Mi manca la mia famiglia e mi manca mia nonna, il mio verospirito del Natale. Il 24 mi prende una vaga tristezza, prestofortunatamente dissolta nella gentilezza dell’ospitalita’ Americana. La seraveniamo accolti con molto affetto in casa di Adrian e Starly, due cari amicidi mio zio. Inglese di Liverpool lui (never walk alone!), Americana mormonalei, sono sposati da anni dopo essersi conosciuti alle Hawaii, e da anni siamano con immensa dolcezza. Un po’ di questa complicita’ la regalanoanche a noi, accogliendoci con una cena in nostro onore preparatapersonalmente da Adrian (piatto forte: zuppa di pesce allo zafferano),raffinatissimi addobbi nalatalizi scelti da Starly (architetto) e tanta,tanta voglia di conoscerci uno per uno. Parliamo delle nostre vite, delviaggio in Nevada, dell’Italia, dei loro figli lontani. In fin dei conti, ilNatale e’ la festa della famiglia. La tristezza non mi lascia del tutto manon mi assale, prevale la bella sensazione di aver conosciuto delle personespeciali. Pur essendo per loro una sconosciuta mi hanno aperto le bracciaper il solo fatto di essere la nipote di un loro caro amico. Con malizia, avolte si dice che a Natale siamo tutti piu’ buoni… stavolta, la malizia lalascio volentieri fuori dalla porta della casa di Adrian e Starly. ON THE ROAD TO CALIFORNIA“In God we trust. United we stand”. “Under me only one Nation. (Firmato)GOD”. Sono alcuni dei cartelli che leggo durante il viaggio verso la verdeCalifornia, testimonianze di una Nazione che porta ancora inevitibilmente Isegni di una profonda ferita. Per arrivare a San Diego passiamo da Yuma,costeggiando il limite del confine tra Arizona e Messico. In macchina guardoa sinistra, so che dall’altra parte c’e’ un mondo completamente diverso, un’altra Nazione, altre persone, altro modo di vivere. Eppure la terra e’ lastessa. Scioccamente, infatti, mi aspetto che passato il confine con laCalifornia il paesaggio cambi di botto: invece dopo il border ci sono ancoraun paio d’ore di deserto, in cui si passa dalle rocce delle Gila Mountainsalle Imperial Sand Dunes, sconfinate dune di sabbia dove le persone didivertono a fare go kart. Forse, e’ lo stesso anche in Messico… “ Sorry, wemust check your vehicle: in this point the probability of terrorism is veryhigh. We protect you”. L’ultimo cartello che leggo mi ricorda che la feritasanguina ancora.San Diego. CALIFORNIA… HERE WE COMEDopo un viaggio alla “Little Miss Sunshine” (camper enormi che si muovonolenti nel nulla, motel squallidi uno accanto all’altro, umanita’ abbrutita)finalmente si aprono le Verdi vallate della California, molto simili alpaesaggio italiano. Qualcosa di familiare intorno non mi dispiace, anzi,rilassa la vista. Prima tappa Coronado, un delizioso quartiere di San Diegodove ci accoglie Stephany, un’amica di Marta. Anche qui, ritornal’ospitalita’ Americana: pur conoscendo solo Marta, Stephy ci porta in girofacendoci vedere dei posti meravigliosi, ci racconta la vita locale, ciregala il primo meraviglioso tramonto sull’oceano, ci ospita in una megavilla immersa nel bosco. Ci godiamo il Balbola Park, che ospita Ipadiglioni in stile spagnolo costruiti per un’esposizione panamericana del1919, il Downtown con I suoi grattaceli, la Old city con le sue casine ad unpiano. Chiudiamo con un rilassantissimo e caldo idromassaggio notturno inuna Jacuzzi all’aperto tra alberi, fiori e ruscelli… thank u San Diego!!!Santa Barbara. SURFING IN USALasciamo Stephy alla volta di una tipica cittadina di mare californiana. E’pulita ed ordinata, con un molo ben attrezzato di ristoranti e shops che siallunga per molti metri nell’oceano. In giro si vedono I tipici ragazziamericani che d’estate sfoderano tavole e fisico tra surf, kite, wind etcetc.; per ora fanno shopping lungo State Street, la Via del Corso locale(peraltro piena di negozi decisamente kool) . Cerchiamo la spiaggia, e’ dicembre e non e’ caldo, ma il richiamo dell’acquae’ irresistibile: via la scarpe, la pelle assapora prima l’umida sabbia poiil freddo, freddissimo oceano. Gli occhi seguono lentamente la massad’acqua compatta che forma le onde, la mente immagina tavole da surf chescorrono velocissime sopra quel tappeto inconsistente. Le orecchie ascoltanoI gabbiani, l’olfatto gode del profumo dell’oceano: l’infinito blu davantia me e’ pura poesia. Morro Bay. NEW BEGINNINGS, SERENITYPace, serenita’. Non so cosa sia successo di preciso a Morro Bay, ma per mee’ stata una sosta particolare. Un piccolo, piccolissimo villaggio dipescatori, con una piccola, spiaggia, con un piccolo porto che mi haregalato una calma infinita. Davanti a me una roccia alta 175 metri, uno deinumerosi picchi vulcanici della California, il Morro Rock. Forse la mia pacederivava proprio da quella roccia, serafico risultato della forza esplosivadella Terra. Come se in quel luogo tutto si fosse gia’ compiuto, senzabisogno di ulteriori sforzi. Come se la natura mi stesse dicendo che e’inutile affannarsi, tutto e’ gia’ deciso, ed e’ gia’ deciso per il meglio.Sono entrata in un negozio, ho preso in mano due Blessing Rings, ho lettol’augurio che portavano: new beginnings, serenity. Da quel giorno sono conme, ci voglio credere. San Simeon. VENDI BENE QUEL POCO CHE HAITappa obbligatoria quella delll’Hearst Castle, la magione costruita sullecolline californiane di fronte all’oceano da William Hearst, tycoon neglianni d’oro di Hollywood. Per arrivarci ci arrampichiamo sulla costa,puntando l’enorme villa che si vede anche dalla spiaggia. La parte esternarichiama l’architettura spagnola ed italiana del ‘500, non male per essereuna costruzione Americana. La vista e’ spettacolare, abbiamo la fortuna digoderci il tramonto immaginando personaggi come Cary Grant, Marylin Monroe eWinston Churchill muoversi tra la piscina e I campi da tennis (cosa chehanno fatto davvero). L’interno e’ un’accozzaglia di stili, dall’italiano,allo spagnolo, passando per l’anglossasone ed il gotico: sostanzialmenteWilliam ha voluto creare una casa museo dove esporre la sua collezione diopere d’arte europee e nella quale accogliere gli amici. Per un italiano lacasa risulta difficile da digerire, si salvano solo gli arredi d’epoca, maper un italiano con la voglia di scoprire gli USA e’ fantastica. Davvero siriesce ad assaporare la bella vita dei divi e delle divine, anche grazie alvideo sul tycoon che mostra fotorafie d’epoca. Un video, peraltro, dalcontenuto labile ma montato molto bene, con una bella fotografia proiettatosu mega schermo, cosi’ grande non l’ho mai visto. Come ci dice un’americanafiglia di italiani: “in America manca la cultura dell’Italia ma, adifferenza vostra, il poco che hanno gli americani lo sanno vendere bene”. Big Sur. THE BIG SIRPer arrivare a San Francisco prendiamo la panoramica Highway 1 che presto ciporta in uno dei posti piu’ belli di questo Stato: il Big Sur. Miglia emiglia di rocce a picco sul mare, insenature, piccole spiagge, scogliscenografici. Ad ogni curva si apre un paesaggio diverso, gli occhi nonsanno dove posarsi, e’ tutto incredibilmente emozionante. Con piacere sisfalda lo sciocco mito della California sole&muscoli&surf: qui c’e’ moltomolto di piu’, la natura e’ drammaticamente potente, l‘uomo quasiinesistente al confronto. Ci fermiamo ad osservare uno spettacolomeraviglioso: una cascata a picco sulla spiaggia di una piccola baiacontornata da acque Verdi, poi azzure, poi blu. Facciamo qualche altromiglio ed ecco il parco delle sequoie rosse, ci infiliamo tra gli arbustialtissimi alla ricerca di altre cascate tra le rocce… andiamo ancora avantied incontriamo il Bixby Bridge, uno dei ponti a campata unica piu’ alti delmondo… Ok, va bene California = surf & frankiegoestohollywood… ma lasorpresa vera e’ California = the Big Sur.San Francisco. SENTIRSI A CASABoh, sara’ perche’ e’ una citta’ in cui il quartiere italiano e’praticamente centrale o perche’ ero la’ con mio zio, o perche’ ho incontratodegli amici italiani di Marta… ma io a SF mi sono sentita a casa. E’difficile da descrivere, e’ una citta’ con un’energia speciale, la senti apelle appena ci arrivi. Dalla zona dell’Embarcadero a Little Italy, aGhirardelli Square le case sono piene di arte, di musica, di colori, diprofumi, persino I grattacieli sono accoglienti. Una citta’ che raccoglietutti I tram storici del mondo e li rende il proprio sistema di trasporto,che porta a spasso le persone in cable car in cui si viaggia attaccatiall’esterno, che lascia dipingere le proprie abitazioni, che ospita musicaed arte ad ogni angolo… e’ semplicemente e grandiosamente creativa. Lepersone sono gentili e bendisposte, forse perche’ e’ un posto molto sicuro,del resto di fronte c’e’ Alcatraz, a memoria che il male, volendo, si puo’tenere lontano. C’e’ molta vita, I ragazzi che abbiamo incontrato sonoentusiasti, certo, nessuno nega che sia difficile stare la’, ma il futuroc’e’ ed e’ visibile, esattamente quello che a volte mi manca in Italia.Un pezzo di cuore a San Francisco lo lascio volentieri, magari prima o poime lo vado a riprendere…Los Angeles. VOLER TORNARE A CASAMumble mumble, mi e’ piaciuta, non mi e’ piaciuta… non saprei. In effetti,ho visto poco e sotto la pioggia, ma qualche idea me la sono fatta. Ok peril Downtown (effettivamente la parte piu’ kool e da me meno vissuta), okBeverly Hills e Rodeo Drive, ok Griffit Park, decisamente NO ad Hollywood(sporca, brutta, assolutamente al di sotto di qualsiasi aspettativa). Ok aSanta Monica, molto molto carina. NO al traffico, infernale. Insomma, standola’ non vedevo l’ora di tornare nel deserto… Scottsdale, Phoenix. ESSERE A CASAIl viaggio sta per finire, sono a casa di zio. E’ stato bellissimo ripassareil confine tra California e Arizona e riconoscere il deserto. E’ statobellissimo sentirlo familiare. E’ stato bellissimo arrivare a casa, nel miopersonal canyon e trovare di nuovo zio, che non finiro’ mai di ringraziareper quello che mi ha regalato consentendomi di fare questo viaggio. Grandeuomo di saggia intelligenza, prevedendo la nostra tristezza ha pensatoall’ennesima sopresa: ore 18 del 7 gennaio, una limousine viene a prenderci,direzione US Airways Center. Si gioca la partita NBA Phoenix Suns controDenver Nuggets. Ore 19 buio nello stadio. 30 secondi di silenzio poi tuttosi illumina di arancione (il colore dei Suns). Benvenuti nel Planet Orange.Entrata trionfale dei giocatori in campo, inizia il match. Mi godo lapartita alla grande, conoscendo il basket (grazie ricky!!) seguo tutto e midiverto come una matta. Musica, show, dance, queste partite sonoun’esperienza sensoriale. Vincono I Suns, lo stadio esplode. Scottsdale, Phoenix. L’ULTIMO GIORNONon l’ho ancora vissuto. Ma non lo terro’ nella memoria, sara’ sicuramenteed inevitabilmente triste. Chiudo con la colonna sonora dei tramonti nel deserto“and the sun will set for youthe sun will set for you and the shadow of the daywill embrace the world in grey and the sun will set for you”Linkin Park, Shadow of the day rocce blu cobalto, cielo striato di rosaAnd freeze

lunedì 7 gennaio 2008

cambio di prospettiva


superman debilitato e debole, dentro un carrello del supermercato... e anche comunista!!!

come back @ work

oggi rientro a lavoro.
è bello rientrare il 7 gennaio, fa molto tempi della scuola, solo che stavolta non c'è l'interrogazione a spaventare ma ben altro...
ricordo un mio amico tempo fa mi disse, mentre aspettavamo il treno: Mi manca l'università e lo sai perchè? perchè quando sei studente sei sotto ad una campana di vetro e sei protetto... sempre... mamma quanto è vero!...

domenica 6 gennaio 2008

spider ben

spider ben, spider ben, ta ta ta ta ta ta taaaaaaaaaaa!!!!



venerdì 4 gennaio 2008

mungi oggi, mungi domani.



Per un bagno di un ristorante molto carino, in un centro commerciale di quelli mostruosi che a me non piacciono, nome migliore non poteva essere trovato.
Se il risto si chiama I Fratelli La Bufala, allora il bagno deve esser per forza la Sala Mungitura.

mi sembrava carino e quindi volevo farvelo vedere :)

Mini Lounge

la mia vista dalla terrazza Mini... non male è? qui ancora vedevo chiaro... non avevo ancora toccato nessun cocktail... :):)

fiore on the carpet


non ricordo se vi avevo postato queste foto.

sono del mio fiorellino sul red carpet alla festa del cinema di roma... che dite, fa o non fa la sua povca figuva?:)

mercoledì 2 gennaio 2008

Mary in the Usa, Io in the Getta


vi allego qui sotto una mail che mi ha mandato la mia amica marilù qualche giorno fa. ha deciso, magnificamente e fantasticamente, di trascorrere le vacanze di natale IN THE USA, beata lei!

io invece ho deciso, tragicamente e devastatamente, di trascorrere dove le trascorro sempre... IN THE GETTA (VALMONTONE)... che culo è?! Mari la prossima volta vengo con te!

per questo viaggio mi rimane solo la consolazione di averle dato qualche dritta via sms su qualche cool shop, i posti per lo shopping degni di nota, quelli che solo io e fiore conosciamo per intenderci :-) tra qualche giorno mi manderà le foto...intanto ve ne ho postata una io...


Ora lascio la parola, anzi la tastiera, a Marilù:

Ciao!!Quest'anno il mio Natale e' davvero strano, tra cactus, coyote, deserti ecanyon. Mi sembra tutto cosi' irreale! Vorrei quindi condividere con voi unaparte di quello che sto vivendo, se avete voglia piu' giu'trovate le mieimpressioni sul viaggio che sto facendo tra Arizona, Nevada e California. Vi auguro un bellissimo Xmas, siete ne mio cuore, oggi piu' che mai, mimancate tanto!Un bacio,Marilu'Sole, sete, solitudine. Sono queste le prime parole che mi venivano in menteprima di torvarmi nel deserto, ma questo viaggio in Arizona ha decisamentecambiato la mia prospettiva. Scottsdale, Phoenix.


MY PERSONAL CANYON
Approdo qua di notte, in questo quartiere residenziale dove vive mio zio,dopo un volo estenuante. Lungo la via nel buio non distinguo nulla, solo deicactus che mi stanno subito simpatici. La casa e' davvero bella, strutturamessicana arredata con gusto europeo, uno splendido mix. Certo, di notte misembra inserita nel nulla, alla fine di una larga via dove ci sono solocasette ad un piano, una dietro l'altra. Desolante penso, ma anche che perun reale giudizio devo aspettare la luce. La mia camera e' spaziosa, muoionel letto ma il jet lag si fa sentire: alle 4 sveglia naturale, rassegnataattendo l'alba. Verso le 7 e mezza il primo miracolo di questo viaggio: ilsole sorge sul canyon, illuminando ogni cosa prima di rosso poi di giallo.Meraviglioso. Mi affaccio alla finestra: davanti a me rocce e cactus eniente altro. Assurdo. Esco di corsa e mi guardo intorno: davvero sonoimmersa nel deserto!! Silenzio, luce dolce, rocce: my personal canyon.


ON THE ROAD TO LAS VEGAS
Partiamo presto, direzione Las Vegas. Attraversiamo il Sonora Desert, unviaggio lungo piu' di 5 ore in cui incontriamo un tipico cowbar sperso nelnulla dove troviamo il Caffe' Illy (mah. magie del marketing italiano) e unatipica proprietara di motel che ci minaccia di chiamare la polizia perche'sembriamo tipi sospetti in quanto italiani (mah, follie del marketingAmericano). Il paesaggio e' pazzesco, miglia e miglia e miglia e miglia dinulla dove anche i coyote si sentono soli. Vallate, pianure, montagne sisusseguono in religioso silenzio, l'uomo non c'entra con questo, non ci sonoabitazioni, niente villaggi, solo una sconfinata natura che a tratti sembradisperata, niente alberi, niente erba, niente fiori, anche I cactus ci hannoabbandonato. Attraversiamo il confine con il Nevada e subito incontriamo il primo Casino.Sul display luminoso che troneggia all'entrata vengono pubblicizzate "Stanzea 39 dollari", "Cocktail di gamberetti a 99 centesimi", si augura a Ipassanti "Happy holidays" e si invoca "God bless our forced armies". Cosa?"Dio benedica le nostre forze armate??" A quanto pare in Nevada I soldatisono sullo stesso piano dei gamberetti.mmm. curioso.


Las Vegas parte 1: GOD KILL VEGAS
Dopo lo sconfinato deserto piombiamo a Vegas, una citta' che vive solo edesclusivamente per la Strip, ovvero il Las Vegas Boulevard dove di trovanotutti I piu' famosi Casino. Uno dietro l'altro ecco il Luxor, fedeleriproduzione della Piramide di Giza, il New York New York, fedeleriproduzione della Big Apple, il Bellagio, fedele riproduzione del Lago diComo, il Pasi, fedele riproduzione di Parigi, il Venetian, fedeleriproduzione di Venezia etc etc etc. La Strip e' tutta una fedele eterribilmente falsa riproduzione di qualcos'altro, ma quale diamine e' lavera identita' di questa citta'? A cosa serve? Dopo dieci minuti mi e'subito chiaro: la possibilita' del gioco e' uno specchietto per le allodole,il vero business qua e' la prostituzione. Migliaia e migliaia di ragazze adisposizione per qualsiasi tipo di perversione, club per soli uomini,spettacoli di burlesque che finiscono nelle stanze da letto, tutto legale enon soggetto a tasse. Amore a pagamento, anche questo finto come tutto ilresto.


Las Vegas parte 2: GOD SAVE VEGAS.
Ok, ormai sono qua, di giocare non me ne frega niente e non posso tornare indietro, meglio prendere quello che di buono offre la Strip. Trovo unarivista con il "What to do in Vegas" e comincio a dare un'occhiata aglispettacoli. Mi colpisce subito "Love" del Circle du Soleil: loro sonofantastici, ho visto gia' a Roma delle performance, mi piacciono molto.Vado avanti e trovo altri loro 3 spettacoli, tutti contemporaneamente a LasVegas. Confesso la mia ignoranza: non sapevo che il Circle praticamente e'di base qua, I casino gli consentono di avere un palco sempre a disposizioneper le prove e gli show, roda qua tutte le produzioni che poi porta in giroper il mondo. Sono indecisa tra "Mystere", collaudato emozionante sogno, e"Zumanity", il lato sensuale del Circo (come recita il claim), uno show sexyed erotico (del resto, sono a Vegas). Decido di sottrarmi alla logica dellaStrip e opto per "Mystere", pagandolo una cifra ridicola. Semplicemente,ieraticamente meraviglioso, un sogno lungo 2 ore fatto di acrobati leggeri eleggiadri, musiche avvolgenti, ballerini eterei e inconsistenti, tutto su unpalco movente che si apriva, chiudeva, allungava, stringeva incontinuazione. Niente di comparabile a quanto avevo gia' visto. Escoestasiata e cerco altri show, Celine Dion, Tom Jones, gli Stomp. sembraproprio che sulla Strip ci sia una bella offerta, popolare se vogliamo, madi qualita'. E allora, quasi quasi, qualcosa di buono questa citta' looffre, forse la posso saLvare. ma si', God Save Vegas.


Death Valley: MA QUALE MORTA.
Da Las Vegas riprendiamo il deserto, fino li', a quella valle terribile emagnifica in cui si puo' venire solo d'inverno. Una landa immensa,sconfinata, di cui si riesce solo ad intravedere I confini, piena disorprese per la vista, come le bianche dune che improvvisamente spuntano nelnulla, le insenature strette di rocce rosse, la strada dritta di cui non sivede la fine, la tempesta di sabbia. Un posto incredibile, come tutto inquesto viaggio, in cui si puo' solo aprire la bocca e dire "oh my God". efregarsene se non ci sono bar, hotel, casino, uomini e cose.


Grand Canyon: L'ABBRACCIO DEL SILENZIO Da Las Vegas ci spostiamo a Flagstaff pronti per una giornata nel GrandCanyon. LUI sta a 2500 metri d'altezza, cavolo, e' un freddo micidiale ec'e' neve. Per arrivare da LUI percorriamo una strada dritta nonparticolarmente emozionante, piatta, sulla quale cominciamo a chiederci seLUI esiste davvero. Ah, eretici che non siamo altro, improvvisamente LUIappare, immenso, enorme, calmo e bellissimo. Lo vediamo dall'alto, a causadel gelo e della neve non e' consigliato scendere. Mi stupisce che non cisono recinsioni, praticamente si puo' cadere nel vuoto da un momentoall'altro, ma I ranger ci spieghiano che sorprendetemente nessuno haincidenti e che raramente qualcuno si cappotta. Saliamo fino a Yaki Point,ci siamo solo noi. Pericolosamente mi siedo sul ciglio , con le gambe apenzoloni nel vuoto e ascolto. Ascolto il silenzio del Grand Canyon, caricodi voci e di suoni, vivo, come una persona. Sono a centinaia dimetrid'altezza ma non ho paura, LUI mi abbraccia e mi circonda, con lasaggezza din un Grande Vecchio. Mi lascia intravedere il Colorado River cheogni giorno incessantemente da milleni lo erode millimetro dopo millimetro,e mi racconta le sue storie, di indiani e cercatori d'oro, di uomini persidietro ai loro sogni. Guardo giu' e l'emozione mi incanta, se potessivolerei a braccia aperte nel suo abbraccio. Non voglio andar via.


Sedona: RED ROCKS AND A CUTE GUY
Conservando LUI nel mio cuore mi sposto a Sedona, cittadina di artistiimmersa nelle Rocce Rosse del Grand Canyon Park. E' particolarissima, c'e'la stessa archittettura che caratterizza tutta l'Arizona, ovvero case bassecon I colori del deserto, sabbia, ocra, giallo, verdolino. Un intelligentepiano regolatore impone che non si usino altri colori per limitare l'impattoambientale delle costruzioni e cosi' e' tutto molto uniforme ma anchediscreto. Ci fermiamo a fare shopping in un negozio gestito da indiani, miserve un ragazzo dai lineamenti perfetti, occhi grandi, labbra disegnate,denti bianchissimi. Gli chiedo informazioni su un simbolo che vedocostantemente in giro, una specie di folletto stilizzato. Mi dice che e' ilCocopelly, un personaggio ritrovato in una grotta primitive che rappresentafecondita' e gioia. Iniziamo a parlare, mi racconta che conosce l'Italia, michiede le mie emozioni su LUI, gli dico che sono entusiasta e che vogliotornare, affittando una Cadillac rosa fucsia e percorrendo tutta la Route 66da Phoenix a LA. Mi chiede il mio nome, mi dice che gli piace, che soundssweet. E io come un imbecille me ne vado, senza prendere l'aggancio. Ah,Sedonaguy, want to come with me in the Cadillac??E adesso... go on in LA, san Diego, San Francisco, Hollywood... keep intouch!

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